Ciliegiolo Maremma DOC Poggio Curzio Etruria
Il ciliegiolo era ritenuto un vitigno spagnolo (alicante) portato in toscana a fine Ottocento dai pellegrini tornati da Santiago de Compostela. Di recente invece l’analisi del DNA lo ha identificato come varietà autoctona che si è spontaneamente incrociata con un vitigno meridionale, calabrese monte nuovo, e ha dato origine nientemeno che al sangiovese.
Franciacorta DOCG Brut Terra delle Abbazie
Franciacorta DOCG Dosaggio zero Terra delle Abbazie
Questa linea deve il nome alle numerose corti monastiche della Franciacorta, affrancate nel Medioevo dal pagamento delle tasse sul commercio dei prodotti agricoli, e in particolare dei vini che già allora erano in gran parte spumeggianti, elaborati dai "cellari", monaci addetti all'approvvigionamento di bevande e di cibi.
Incrocio Manzoni IGP Argon
Negli anni Trenta Luigi Manzoni, preside della Scuola Enologica di Conegliano, dall' incrocio tra il riesling renano e il pinot bianco ottenne un nuovo vitigno cui diede il nome Manzoni bianco 6.0.13. Questa varietà produce vini ricchi di profumo e di corpo, sostenuti da un buon tenore di acidità che conferisce freschezza.
Linea Musimon SD VINITALIA
Il vermentino fa parte della famiglia delle malvasie, che derivano il nome dalla città di Monemvasia nel Peloponneso. Dalla Grecia i Fenici hanno portato questo vitigno nella penisola iberica; da qui, col tempo, si è diffuso in Francia e in Liguria. Solo all’inizio del XIX secolo è arrivato in Sardegna.
Merlot Bergamasca IGP Argon
Nebbiolo ALPI1
RADDOPPIO VALTELLINA SUPERIORE DOCG
Raddoppio è ottenuto con una antica tecnica colturale: la doppia maturazione del nebbiolo-chiavennasca. Circa tre settimane prima della vendemmia si effettua il taglio del capo a frutto del 30% del totale delle viti, e i grappoli vengono lasciati appassire in pianta; le forti escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono la formazione di profumi particolari, mentre il succo degli acini si concentra. Il resto dei grappoli ancora alimentati dalla linfa tende a surmaturazione. Alla fine si raccolgono sia l’uva appassita sia quella surmatura per vinificarle contemporaneamente.
Rosso di Valtellina – Alpi 1
SASSELLA VALTELLINA SUPERIORE DOCG
SAUVIGNON ALPI RETICHE IGT
Il sauvignon, autoctono della Valle della Loira, è tra le varietà a bacca bianca più famose e diffuse nel mondo. Il nome viene dal francese “sauvage”, selvaggio, per la diretta discendenza dalle viti selvatiche. Importato in Italia nell’Ottocento, predilige i terreni magri, come le argille sabbiose con substrato roccioso dei terrazzamenti retici alpini in provincia di Sondrio. Si distingue per l’intenso aroma fruttato e floreale, con un tipico sentore minerale di pietra focaia, la “pierre à fusil” francese.
SFORZATO DOCG
Lo Sforzato (Sfursat in valtellinese) deriva da uve rigorosamente selezionate e appassite, una sorta di “forzatura”: nell’arco di cento e più giorni, due chili di uva fresca si riducono a 1,2 chili di uva passa, che corrispondono a una bottiglia da 0,75 litri. E’ una pratica enologica tradizionale in uso dall’antichità greco-romana.