Ciliegiolo Maremma DOC Poggio Curzio Etruria
Il ciliegiolo era ritenuto un vitigno spagnolo (alicante) portato in toscana a fine Ottocento dai pellegrini tornati da Santiago de Compostela. Di recente invece l’analisi del DNA lo ha identificato come varietà autoctona che si è spontaneamente incrociata con un vitigno meridionale, calabrese monte nuovo, e ha dato origine nientemeno che al sangiovese.
Franciacorta Brut Nature DOCG Mondo Alto
Franciacorta Brut Saten DOCG Mondo Alto
Saten è un marchio registrato nel 1995 riservato in esclusiva a una particolare tipologia di Franciacorta ottenuta da sole uve bianche (Blanc de Blancs) e caratterizzata da una pressione inferiore alla norma, 5 atmosfere come massimo, per mettere in maggiore risalto l' eleganza di questo spumante, morbido come la seta.
Franciacorta DOCG Brut Mondo Alto
Franciacorta DOCG Brut Terra delle Abbazie
Franciacorta DOCG Dosaggio zero Terra delle Abbazie
Questa linea deve il nome alle numerose corti monastiche della Franciacorta, affrancate nel Medioevo dal pagamento delle tasse sul commercio dei prodotti agricoli, e in particolare dei vini che già allora erano in gran parte spumeggianti, elaborati dai "cellari", monaci addetti all'approvvigionamento di bevande e di cibi.
Incrocio Manzoni IGP Argon
Negli anni Trenta Luigi Manzoni, preside della Scuola Enologica di Conegliano, dall' incrocio tra il riesling renano e il pinot bianco ottenne un nuovo vitigno cui diede il nome Manzoni bianco 6.0.13. Questa varietà produce vini ricchi di profumo e di corpo, sostenuti da un buon tenore di acidità che conferisce freschezza.
Linea Musimon SD VINITALIA
Il vermentino fa parte della famiglia delle malvasie, che derivano il nome dalla città di Monemvasia nel Peloponneso. Dalla Grecia i Fenici hanno portato questo vitigno nella penisola iberica; da qui, col tempo, si è diffuso in Francia e in Liguria. Solo all’inizio del XIX secolo è arrivato in Sardegna.
Merlot Bergamasca IGP Argon
Nebbiolo ALPI1
RADDOPPIO VALTELLINA SUPERIORE DOCG
Raddoppio è ottenuto con una antica tecnica colturale: la doppia maturazione del nebbiolo-chiavennasca. Circa tre settimane prima della vendemmia si effettua il taglio del capo a frutto del 30% del totale delle viti, e i grappoli vengono lasciati appassire in pianta; le forti escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono la formazione di profumi particolari, mentre il succo degli acini si concentra. Il resto dei grappoli ancora alimentati dalla linfa tende a surmaturazione. Alla fine si raccolgono sia l’uva appassita sia quella surmatura per vinificarle contemporaneamente.